Piopparello o pioppino: le ricette


Il piopparello o pioppino (Agrocybe aegerita) è un fungo commestibile molto apprezzato dagli italiani, fin dall’antica Roma, profumato e saporito. Il nome deriva dalla parola greca “aigeros” che significa pioppo. Essi crescono, in gruppi, sui vecchi tronchi di pioppi, più raramente di altri alberi.

In Italia sono conosciuti anche come piopparelli, e con tanti altri nomi dialettali quali “alberela”, “malagna”, o “chiuvetielli”.

Caratteristiche e conformazione del piopparello o pioppo

Il piopparello o pioppino un cappello inizialmente bruno e assai scuro e convesso che via via tende a distendersi e il colore si fa più chiaro, ma quasi sempre con tonalità appena più scura verso il centro. Può arrivare a 14 cm di diametro. Da semisferico a quasi piano, presenta una superficie (cuticola) lievemente corrugata e spesso fessurata per la siccità, mentre a tempo umido si presenta un po’ untuoso.

Le lamelle sono fitte e sottili, di colore bianco-beige, poi grigio-brunastro e infine color tabacco per le spore mature.

Il gambo è molto variabile per diametro e altezza, generalmente slanciato soprattutto negli esemplari giovani, flessuoso, fibroso e compatto.

Ha un anello persistente, attaccato in alto a formare un colletto inverso membranoso, che si colora di bruno allorché ricoperto dalle spore cedute dalle lamelle.

La carne è bianca e compatta, ma di colore più scuro sul gambo e alla base di questo.

L’odore è caratteristico, ma di difficile descrizione; alcuni autori lo avvicinano al “lievito” o al “profumo di vecchie botti da vino”, altri ancora al “formaggio stagionato” oppure alla “farina rancida”.

Il piopparello o pioppino ha un sapore mite e molto aromatico.

I suoi nomi più comuni sono: piopparello, pioppino, foliota cespitosa, colombine (gli esemplari più sviluppati, soprattutto nelle fessure più alte della pianta che li ospita).

Habitat e coltivazione del piopparello o pioppino

Il piopparello o pioppino può trovare sui tronchi marcescenti (ma anche vivi, fino all’attacco definitivo del fungo) di molte latifoglie, specialmente di pioppo – che siano questi, bianchi, neri o tremuli non importa – olmo, sambuco, salice, ulivi, albicocchi, gelsi, ippocastani e più sporadicamente quercia. Anche gli alberi cosiddetti dolci, come il fico, possono essere sede di pioppini.

I piopparelli o pioppini sono funghi lignicoli, il che significa che crescono esclusivamente su legno, e prediligono i tronchi e le ceppaie degli alberi caduti. Non è raro, infatti, imbattersi in vere e proprie famiglie di pioppini che spuntano in fitte colonie, dando vita a spettacoli naturali affascinanti che colpiscono l’occhio e l’olfatto. I pioppini iniziano a spuntare in primavera, con il primo tepore stagionale, e la loro crescita continua fino all’autunno inoltrato, sopravvivendo perfino alle prime gelate leggere.

Questi funghi rivestono anche un’importante funzione ecologica: nutrendosi del legno in decomposizione, partecipano attivamente al ciclo di riciclo della materia organica, favorendo la fertilità del terreno e creando l’habitat ideale per altre piante e specie viventi. Per queste ragioni, il piopparello o pioppino è considerato una risorsa preziosa per la biodiversità dei nostri boschi, un elemento che contribuisce al delicato equilibrio dell’ecosistema forestale.

Un fungo il cui habitat ideale è il bosco chiaro e ben soleggiato delle aree agro-silvo-pastorali, ma soprattutto, quello igrofilo che costeggia i corsi d’acqua di pianura o fondovalle.

Si sviluppa in zone umide prossime a fiumi, ruscelli, corsi d’acqua, ma soprattutto nei tratti golenali dei fiumi dove, anse, meandri e secche, formano isolette, isoloni, o veri e propri laghetti o stagni.

Vegeta a partire dai primi tepori primaverili fino ai primi freddi autunnali.

Desidera temperature abbastanza costanti, mai sotto gli 8°C di minima notturna e possibilmente, con temperature massime comprese tra i 25 ed i 28°C.

Può vegetare anche attorno ai 30°C se in presenza di piogge/temporali estivi, frequenti con sbalzi termici continui e repentini abbassamenti di temperatura.

Difficilmente potrai trovare piopparelli o pioppini con caldo africano oltre i 30°C e, i pochi esemplari nati prima della vampata di calore africano, rimarranno immobili ad attendere che l’avvezione calda cessi, senza giungere a maturità per giorni e giorni.

Se l’avvezione calda durerà troppo a lungo, potrà persino capitare che i funghi secchino rapidamente avvizzendosi senza neppure marcire. Marciranno poi, con l’arrivo delle prime piogge post caldo.

Il piopparello o pioppino viene coltivato sin dai tempi dei romani, ad esempio, Plinio il Vecchio nella propria “Naturalis Historia” descrive le tecniche di coltivazione, specificando i modi migliori per ottenere tale fungo da tronchi di pioppo tagliato. Nel corso del secolo XX il pioppino è stato intensamente coltivato in Toscana, dove è tuttora presente nella gastronomia regionale.

La specie è piuttosto adattabile e si presta molto bene alla coltivazione su ceppi di latifoglie (es. pioppo o sambuco) parzialmente interrati e umidi; non bisogna però allagare il terreno circostante in quanto un eccesso di acqua può inibire completamente la formazione dei carpofori. Può anche essere fatto crescere su tronchetti di pioppo o substrati a base di paglia di frumento o anche di segatura. La sua crescita è piuttosto lenta. Il fungo viene ampiamente commercializzato ed è anche confezionato per la grande distribuzione.

Funghi pioppini

Piopparello o pioppino o fungo chiodino sono la stessa cosa?

I funghi pioppini detti anche piopparello, nome scientifico “Cyclocybe aegerita”, è spesso confuso con i funghi chiodini, ma in realtà si tratta di due specie completamente diverse seppur abbiano in comune alcune caratteristiche per lo più morfologiche.

Anche i piopparelli o pioppini come i chiodini sono funghi saprofagi o parassiti, ovvero, nascono e crescono su tronchi di alberi morti o molto indeboliti.

I pioppini, similmente ai chiodini, crescono e si sviluppano in famiglie.

La raccolta del piopparello o pioppino

Quando si raccolgono i piopparelli o pioppini è importante tagliare i funghi alla base del gambo con un coltello affilato, per evitare di danneggiare il micelio, che è la struttura sotterranea del fungo responsabile della sua riproduzione.

È consigliabile utilizzare un cestino di vimini per il trasporto, in modo da permettere alle spore di cadere durante il cammino, favorendo così la diffusione naturale del fungo.

Attenzione a non confondere i pioppini con due specie tossiche: la “Hypholoma fasciculare” e la “Hypholoma sublateritium”: il primo, detto anche zolfino o falso chiodino, si distingue per avere il cappello di un colore giallo-aranciato molto intenso, mentre il secondo si differenzia per la colorazione rosso-mattone. Entrambi i due “Hypholoma” producono intossicazioni gastrointestinali anche gravi.

La Commercializzazione

Oggi i piopparelli o pioppini si trovano in commercio, tanto nei mercati e negozi rionali, quanto nei supermercati. Quelli commercializzati nei mercati possono essere anche selvatici, mentre quelli in vendita nei supermercati sono sempre coltivati.

I pioppini sono diffusi in diverse regioni d’Europa, Asia e Nord America. In Italia, questi funghi sono particolarmente comuni nelle regioni del centro-nord. Sono anche diffusi in alcune regioni dell’Europa centrale e meridionale, nonché in Asia orientale, dove sono coltivati commercialmente.

Nelle zone di Livorno, Pisa e Lucca esiste una grande tradizione per la raccolta e la coltivazione.

Conservazione del piopparello o pioppino

I piopparelli o pioppini hanno un buon pregio: dopo la raccolta possono durare a lungo, se conservati in frigorifero, in sacchetti preferibilmente di carta, mantenendo inalterate le proprie qualità organolettiche.

I funghi coltivati di solito sono già sufficientemente puliti, basta perciò strofinarli con uno straccetto umido prima di cucinarli, avendo cura di togliere la parte più bassa del gambo, perché potrebbe risultare leggermente coriacea.

Quelli raccolti in natura non andrebbero lavati con acqua, perché potrebbero, così facendo, perdere un po’ del loro aroma e sapore. Basta pulirli con una spugnetta umida, ma meglio ancora con un pennello. Come la maggior parte dei funghi a lamelle. Per poi rimuovere la parte finale alla base del gambo che presenterà ancora dei residui di terra, quindi a piacere potrete lasciarli interi o tagliarli a pezzi – se più grandi, sbollentarli e utilizzarli quindi nella preparazione delle ricette che più preferite. Ricordando che questo fungo dopo la cottura tende a ridursi di dimensioni.

I funghi piopparelli o pioppini da cucinare di migliore qualità sono generalmente quelli di piccole e medie dimensioni: vanno scelti con i gambi teneri e i “cappelli” di colore bianco o leggermente marroncini, altrimenti possono risultare poco digeribili. A differenza di altre tipologie di funghi che richiedono un consumo immediato, i pioppini durano più a lungo: in frigo, infatti, resistono oltre 48 ore senza perdere la loro freschezza ed il loro turgore.

I funghi pioppini tendono ad annerirsi durante la cottura, e hanno un aroma piacevole e tendente alla nocciola molto particolare, che conferisce un sapore ricco e deciso ad ogni ricetta.

Questi funghi, ancora prima di essere puliti si conservano facilmente in frigorifero per qualche giorno in sacchetti preferibilmente in carta.

Proprietà nutrizionali

Dal punto di vista nutrizionale si tratta di un alimento a basso contenuto calorico, pertanto, sono perfetti per chiunque stia seguendo un regime alimentare controllato non necessariamente solo ipocalorico.

Presenta molta acqua e molte fibre, per tanto è adatto per favorire il benessere dell’intestino.

Il piopparello o pioppino è un fungo altamente digeribile.

I funghi pioppini sono anche apprezzati per le loro proprietà nutrizionali. Sono poveri di grassi, ma ricchi di proteine, fibre e sali minerali: come il magnesio, il potassio e il fosforo. Inoltre, contengono vitamine del gruppo B e alcuni composti bioattivi con proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, che possono contribuire a una dieta sana ed equilibrata.

Inoltre, sono ricchi anche di sostanze antiossidanti che permettono di mantenere il nostro organismo giovane a lungo nel tempo.  Sembra che il loro consumo possa scongiurare il rischio di incorrere in molte patologie e possa far diminuire i livelli di colesterolo cattivo.

Come cucinare i funghi piopparelli o pioppini

C’è chi dice che il piopparello o pioppino è il miglior fungo in assoluto per aroma e sapore. Di certo non può non essere che un ottimo fungo, se già gli antichi romani usavano raccoglierlo e cucinarlo. Dalla primavera all’autunno, sin dal Medioevo, finiva in casseruola ad insaporire carni e selvaggine di clero, nobili ed abbienti, mentre tra i più poveri, serviva a rendere più saporite zuppe di rape, altrimenti poco saporite.

Come la maggior parte dei funghi a lamelle, i piopparelli o pioppini si prestano ottimamente ad esser cucinati in abbinamento con l’uovo.

Sono perfetti da fare trifolati, ovvero saltati in padella con olio extravergine, aglio e prezzemolo o per molteplici altri usi, come, ad esempio per la preparazione di un risotto delicato e dal sapore autunnale o per il condimento di una pasta, fino ad un contorno saporito.

Usati per fare sughi, sia rossi che bianchi, molto apprezzati come accompagnamento per le carni, sia bianche che rosse, selvaggina, oppure delle saporite scaloppine.

Questi fughi sono perfetti anche per condire la pizza o farcire una lasagna vegetariana o ancora possono essere aggiunti anche a torte salate, a quiche o a crespelle, anch’esse salate.

Una classica ricetta molto usata nella città di Lucca o più in generale in Toscana, è quella di preparare i piopparelli o pioppini in umido, per condirvi poi delle gustose bruschette o una polenta fritta o tagliata triangolini ancora fumanti.

Accostati al tartufo, i piopparelli o pioppini consentono di creare una singolare miscela di sapori e di profumi mentre essiccati si conservano per lungo tempo, per una miriade di ricette.

 

Tagliatelle ai funghi pioppini in bianco

Ingredienti per 4 persone:

500 grammi di funghi pioppini freschi
Un bicchiere di vino bianco secco
2 spicchi di aglio
Prezzemolo fresco tritato Q.B.
Olio extravergine di oliva Q.B.
Sale Q.B.
Pepe nero dal mulinello Q.B.

Preparazione delle tagliatelle con i funghi pioppini in bianco

  • Pulite i funghi pioppini con un panno umido da eventuali residui di foglie o terriccio ed eliminate con un coltello la parte del gambo più dura.
  • Tagliate a pezzettoni eventuali funghi pioppini particolarmente grandi – tenendo presenti che diminuiranno in cottura – e lasciate quelli piccoli interi.
  • In una pentola capiente e da bordi alti mettete abbondante olio extravergine di oliva.
  • Pelate gli spicchi di aglio e tagliateli a metà, nel senso della lunghezza, privandoli dell’anima, e fateli rosolare nell’olio, fino a quando saranno dorati.
  • Eliminate quindi l’aglio dalla padella e aggiungete i funghi pioppini precedentemente puliti.
  • Salate e pepate dal mulinello, rigirando il tutto con cura.
  • Bagnate il tutto con un bicchiere di vino bianco secco, lasciando sfumare e cuocendo i funghi per 15 minuti.
  • Fate cuocere le tagliatelle in abbondante acqua bollente salata.
  • Una volta pronta la pasta, scolatela e tuffatela nel condimento, aggiungendo mezzo coppino di acqua di cottura della stessa.
  • Rimestate il tutto con cura e spolverando con un abbondante manciata di prezzemolo fresco tritato.
  • Aggiustate ancora di sale e pepe, facendo amalgamare bene tutti i sapori con un mestolo di legno.
  • Servite, infine, le tagliatelle ai funghi pioppini in bianco ancora calde e fumanti.
    Tagliatelle ai funghi chiodini
    Foto tratta da: Buonissimo.it

 

Risotto ai funghi piopparelli o pioppini

Ingredienti per 4 persone:

250 grammi di funghi pioppini
450 grammi di riso Vialone nano
Uno scalogno
60 grammi di parmigiano reggiano grattugiato fresco
Un rametto di rosmarino
Un litro di brodo vegetale
Olio extravergine di oliva Q.B.
Un bicchiere di vino bianco secco
Sale Q.B.
Pepe nero dal mulinello Q.B.


Preparazione del risotto ai funghi piopparelli o pioppini

  • Mondate i funghi pioppini, eliminando la parte più coriacea del gambo e pulendo con un panno umido il cappello, per poi eliminare eventuali residui di terra e foglie.
  • Affettate quindi i funghi più grandi, lasciando i funghi piccoli interi.
  • Sotto il flusso dell’acqua corrente fredda lavate il rosmarino, asciugatelo e tritate tutti gli aghi.
  • Pelate lo scalogno e tritate anch’esso finemente.
  • Preparate il brodo vegetale e intanto, in una pentola capiente e dai bordi alti fate soffriggere lo scalogno a fiamma bassa, in abbondate olio extravergine di oliva.
  • Quando lo scalogno sarà diventato traslucido aggiungete il riso e fatelo tostare.
  • Una volta che i chicchi saranno diventati traslucidi, bagnate con il vino bianco e fatelo sfumare completamente a fiamma alta.
  • Aggiungete i funghi pioppini, rigirandoli con un mestolo di legno per farli insaporire bene.
  • Unite il rosmarino tritato, il sale e il pepe macinato dal mulinello, rimestando nuovamente il tutto.
  • Unite tanti mestoli di brodo quanti ne servono per ricoprire il risotto ai funghi piopparelli o pioppini.
  • Fate cuocere il riso per il tempo di cottura indicato sulla confezione, facendo comunque assorbire il brodo.
  • Girate spesso il risotto ai funghi piopparelli o pioppini con il mestolo, avendo cura di bagnare il riso – all’occorrenza – con dell’altro brodo.
  • Aggiustate nuovamente di sale e di pepe.
  • Un minuto prima della fine della cottura del risotto aggiungete abbondante parmigiano grattugiato.
  • Mescolate continuamente e portate a fine cottura.
  • Servire il risotto ai funghi piopparelli o pioppini decorando con rametti di rosmarino e del parmigiano.

    risotto ai funghi pioppiniFoto tratta da: Cucinare.it

 

Scaloppine ai funghi pioppini

Ingredienti per 4 persone:

500 grammi di funghi pioppini precotti
8 fettine di maiale
Una noce di burro
Farina 00’ Q.B.
Mezzo bicchiere di vino bianco secco
Uno spicchio di aglio
Prezzemolo fresco
Olio extravergine di oliva
Sale
Pepe nero macinato

Preparazione delle scaloppine ai funghi pioppini

  • Pelate l’aglio e fatelo rosolare in una padella capiente e dai bordi alti. Una volta che sarà divenuto dorato eliminatelo.
  • Successivamente, aggiungete i funghi pioppini facendoli cuocere per 10 minuti circa, unendo dei coppini d’acqua per la cottura.
  • Aggiungendo sale, pepe nero dal mulinello e prezzemolo tritato, rimestando bene il tutto.
  • Mentre i funghi si insaporiscono e finiscono la cottura, assottigliate le fettine con un batticarne, facendo dei taglietti sui lati con un coltello, per non fare arricciare la carne in cottura.
  • Bagnate i funghi con mezzo bicchiere di vino bianco secco per poi farlo sfumare a fiamma alto.
  • Intanto, infarinate da entrambi i lati tutte le fettine e fategli perdere tutta la farina in eccesso.
  • In una padella ampia e dai bordi alti aggiungete dell’olio extravergine di oliva e fatevi sciogliere al suo interno una noce di burro, avendo cura di alzare leggermente la fiamma.
  • Sistemate le scaloppine in padella avendo cura di rigirarle spesso.
  • Verso metà cottura unite mezzo bicchiere di vino bianco, sale e pepe dal mulinello.
  • Per ultimo, aggiungete tutto il brodo rilasciato dai funghi pioppini e lasciate insaporire la carne.
  • Una volta che la carne avrà assorbito quasi tutto il brodo, unite i funghi pioppini, lasciandoli cuocere con la carne ancora per due minuti.
  • Servite le vostre scaloppine ai funghi pioppini con l’aggiunta di un ulteriore manciata di prezzemolo fresco.  scaloppine ai funghi chiodini

Pioppini in umido

Ingredienti per 6 persone

700 grammi di funghi pioppini
300 grammi di pomodori pelati
2 spicchi d’aglio
Prezzemolo fresco tritato
Abbondante olio extravergine di oliva
Erbetta niepitella Q.B.
Sale Q.B.
Pepe nero dal mulinello Q.B.

Preparazione dei funghi pioppini in umido

  • Eliminate la parte più dura dei gambi dei funghi pioppini e pulite il cappello di ogni fungo con un panno umido, per eliminare i residui di terra e di foglie.
  • Tagliate i gambi da ogni singolo fungo e metteteli da parte.
  • Tagliate a metà i cappelli dei funghi particolarmente grandi, lasciando quelli piccoli interi.
  • Pelate e private dell’anima centrale gli spicchi di aglio.
  • In una padella dai bordi alti mettete dell’olio extravergine di oliva, fino a coprirne interamente il fondo.
  • Fate soffriggere l’aglio e una volta che sarà divenuto dorato eliminatelo.
  • Aggiungete i gambi dei funghi pioppini e lasciateli cuocere per 5 minuti.
  • Unite quindi i pomodori pelati a pezzetti.
  • Profumate i funghi pioppini in umido con una manciata di prezzemolo fresco tritato e della niepitella.
  • Coprite la padella con un coperchio e fate cuocere a fuoco medio per circa 20 minuti.
  • Unite i cappelli dei funghi pioppini.
  • Salate, pepate e fate cuocere per altri 40 minuti circa.
  • Portate in tavola i funghi pioppini in umido accompagnati con delle fette di pane bruscato o dei quadretti di polenta fritta.

    Funghi pioppini in umido
    Foto tratta da: GialloZafferano.it

Spezzatino con patate e funghi pioppini

Ingredienti per 4 persone

600 grammi di carne di vitello
500 grammi di funghi pioppini freschi
400 grammi di patate
Mezza bottiglia di passata di pomodoro
Mezzo bicchiere di vino rosso
2 spicchi di aglio
Una carota
Una cipolla
Una costa di sedano
Farina 00’ Q.B.
Prezzemolo fresco Q.B.
Olio extravergine d’oliva Q.B.
Sale Q.B.
Pepe nero macinato dal mulinello Q.B.

Preparazione dello spezzatino con patate e funghi pioppini

  • Pulite i funghi pioppini con un panno leggermente inumidito per eliminare foglie e residui di terriccio.
  • Tagliate i gambi, facendo a fette le cappelle dei funghi pioppini particolarmente grandLavate e tritate finemente il prezzemolo fresco.
  • Lavate e mondate anche la carota, il sedano e la cipolla, tritandoli finemente.
  • In una padella sufficientemente capiente e dai bordi alti fate rosolare uno spicchio di aglio, pelato e privato dell’anima centrale.
  • Una volta che saranno divenuti dorati toglieteli dalla padella e unite i funghi pioppini, facendoli cuocere per 10 minuti.
  • Sale e pepate dal mulinello, cospargendo il tutto con una manciata abbondante di prezzemolo fresco tritato.
  • Riempite una ciotola con della farina, per poi infarinare la carne di vitello a pezzettoni.
  • In una seconda pentola mettete dell’olio extravergine di oliva e face rosolare il trito di sedano, carota e cipolla.
  • Unite la carne di vitello, facendola colorire bene da tutti i lati.
  • Sfumate con un bicchiere di vino rosso e lasciate evaporare bene tutto l’alcol a fiamma alta.
  • Quando l’alcol sarà evaporato, abbassate la fiamma e aggiungete la passata di pomodoro, salate, pepate e aggiungete altro prezzemolo trito.
  • Lavate, sbucciate e tagliate a pezzi le patate per poi unirle alla carne.
  • Aggiungete i funghi pioppini precedentemente precotti con le patate e la carne.
  • Bagnate –  se serve – lo spezzatino con patate e funghi pioppini con due coppini di acqua calda.
  • Cuocete per 20 minuti con coperchio. spezzatino con patate e funghi pioppiniFoto tratta da: La cucina italiana.it

Funghi pioppini trifolati

Ingredienti per 4 persone:

Un kg di funghi pioppini
Uno spicchio di aglio
Uno cucchiaio prezzemolo tritato
5 cucchiai di olio extravergine d’oliva
Sale Q.B.
Pepe Q.B.

Preparazione dei funghi pioppini trifolati

  • Pulite i funghi pioppini con un panno leggermente umido per eliminare residui di terriccio e foglie.
  • Eliminate la parte del gambo finale più legnosa e sporca e staccate il cappello dal gambo, di tutti i funghi.
  • Tagliate a metà i funghi pioppini più grandi, lasciando interi quelli più piccoli.
  • Mettete in padella l’olio extravergine di oliva e aggiungete l’aglio pelato, tagliato a metà nel senso della lunghezza e privato dell’anima centrale.
  • Quando l’aglio sarà ben rosolato e avrà assunto un colorito dorato toglietelo dalla padella.
  • Aggiungete i funghi puliti e fate cuocere per circa 10 minuti, bagnando con un po’ di acqua.
  • Quando l’acqua si sarà quasi assorbita, lavate e tritate il prezzemolo fresco e unitelo ai funghi pioppini trifolati.
  • Salate e pepate dal mulinello, rimestando bene il tutto e lasciate cuocere per altri 5 minuti.

    Funghi pioppini trifolati

Funghi pioppini sott’olio

Ingredienti:

600 grammi funghi pioppini
800 ml di acqua fredda
400 ml di aceto di vino bianco
Olio di semi di girasole Q.B.
Foglie di alloro essiccate Q.B.
Foglie di timo essiccate Q.B.
Pepe nero in grani Q.B.
Sale Q.B. (un cucchiaio o fino a quando l’acqua sarà abbastanza salata).

Preparazione dei funghi pioppini sott’olio

  • Pulite i funghi pioppini con un panno leggermente umido per eliminare residui di terriccio e foglie.
  • Eliminate la parte finale del gambo, più legnosa e sporca di terra.
  • Una volta puliti tamponateli leggermente con un panno asciutto.
  • Dividete i funghi pioppini per pezzatura, tra piccoli, medi e grandi, per ottenere una cottura uniforme, bollendoli quindi separatamente.
  • In una pentola capiente e dai bordi alti mettete l’acqua fredda con l’aceto di vino bianco ed il sale.
  • Appena l’acqua bolle fate cuocere i fughi pioppini piccoli, per circa 6 minuti, per poi scolarli dall’acqua in eccesso e riporli in una scodella.
  • Proseguite facendo bollire – nella stessa acqua di cottura –  i funghi medi per circa 9 minuti e quelli grandi, per almeno 11 o 12 minuti circa.
  • Quando saranno tutti cotti e ben scolati, sistemateli su di un canovaccio pulito e asciutto e lasciateli riposare per una notte intera, ricoperti da un secondo panno di cotone.
  • Il giorno seguente, sterilizzate tutti i vasetti di vetro e tutti i coperchi, per poi dedicarvi all’invasatura dei funghi.
  • Riempite il fondo dei vasetti con foglie di timo essiccate, foglie di alloro essiccate, pepe nero in grani.
  • Mettete i funghi pioppini nei vasetti di vetro, fino a riempirli per metà.
  • Fate un secondo strato di timo, alloro e pepe, quindi, riempite ancora con i funghi e poi nuovamente con il misto di aromi.
  • Mettete un pressino nei singoli vasetti che dovranno essere tutti colmi di olio.
  • Chiedete i vasetti con i coperchi e metteteli a testa in giù su un canovaccio, in modo che avvenga il sottovuoto.
  • Riponete i vasetti di funghi pioppini sott’olio in un luogo buio, fresco e asciutto.


    Funghi chiodini sott'olio
    Foto tratta da: Peperoniepatate.com

 

 


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