Eccovi la vera ricetta degli anicini calabresi o siciliani.
Gli anicini sono dei biscotti secchi e che, quindi, non prevedono alcun tipo di crema al loro interno. Come è facile intuire, fanno parte della cultura culinaria contadina di un tempo e vengono preparati con ingredienti semplici.
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Dove nascono gli anicini?
Molte sono le regioni italiane che ne contendono la paternità, tra le quali: Calabria, Sicilia, Piemonte – dove si dice che nella pasticceria Maggiore di Refrancore, in provincia di Asti, in epoca ottocentesca, venne elaborata una ricetta molto simile a quella degli attuali biscotti –, Liguria e Sardegna.
In Liguria gli anicini sono conosciuti con il nome di “Finocchini” o “Anexin” e sono i biscotti per eccellenza del periodo delle festività natalizie. Vengono preparati in special modo nel giorno della Befana.
Perché si chiamano anicini?
Il loro nome deriva dal fatto che nell’impasto vengono aggiunti semi di anice o, a piacere, anche del liquore all’anice, cosa che fa sì che questi biscotti siano molto profumati e freschi.
Questi dolcetti secchi dalla caratteristica forma allungata e traversale o in forma di piccoli tarallucci, talvolta glassati, sono parenti dei più noti cantucci toscani e sono a metà strada tra la consistenza della focaccia e un biscotto. Si possono gustare sia con l’aggiunta di zucchero a velo in superficie e sia al naturale, magari accompagnati da una bella tazza di thè caldo, del passito oppure del Marsala.
Ingredienti per preparare gli anicini
400 grammi di farina 00’
8 uova
2 cucchiai di semi d’anice
400 grammi di zucchero semolato
una bustina di lievito per dolci
2 cucchiai di sambuca
Come preparare gli anicini calabresi