Oggi vogliamo darvi la ricetta del caffè alla mandorla e raccontarvi la leggenda dell’Amaretto di Saronno.
Il caffè alla mandorla non ha in sé vere e proprie mandorle, come si potrebbe pensare, ma Amaretto di Saronno. Questo liquore nacque in una città del Nord Italia e precisamente nella provincia di Varese a Saronno appunto. Si narra che un pittore Bernardino Luini, allievo di Leonardo Da Vinci – nel 1500 – si ispirò ad una donna bellissima proprietaria di una locanda – situata proprio a Saronno – per dipingere un suo quadro nella chiesa della Beata Vergine dei Miracoli. Ne “L’adorazione dei Magi” la Madonna aveva il volto della locandiera di cui il pittore si era innamorato e la donna per ringraziarlo gli offrì proprio quel liquore amaro al gusto di mandorle, che oggi è conosciuto e consumato in tutto il mondo sia come digestivo che per arricchire dolci.
L’amaretto che non a caso nel suo nome impiega un suffisso che ricorda la parola amore – per ricordare proprio questa leggenda – e la parola amaro – per ricordare il suo retrogusto amaro – dovuto all’impiego per infusione di mandorle acerbe ed erbe, può essere bevuto anche da solo, ghiacciato o adoperato per essere miscelato in cocktail alcolici, come per esempio il Good Father.
Ingredienti del caffè alla mandorla: 5/10 di caffè zuccherato – 3/10 di Amaretto di Saronno – 2/10 di crema di latte.
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Preparazione del caffè alla mandorla
Fate raffreddare il bicchiere, versando nello shaker ghiaccio a cubetti, caffè e amaretto di Saronno. Ora, mettete la miscela nel bicchiere, completando con un po’ di crema di latte – montata precedentemente – riposta sulla sua superficie. Al termine decorate con mandorle tostate sbriciolate.